Non un semplice archivio fotografico, ma un vero e proprio contenitore di storia, di cultura e di civiltà. E’ la definizione coniata dall’Assessore alla Cultura della Provincia di Fermo Giuseppe Buondonno in occasione dell’incontro con la stampa per la presentazione dell’archivio fotografico di Mario Dondero, in programma venerdì 4 aprile dalle ore 17.30 presso la Sala dei Ritratti del Palazzo dei Priori di Fermo.

Oltre a Dondero, interverranno l’ex Presidente della Camera dei Deputati Fausto Bertinotti, il giornalista Rai Emanuele Giordana, il fotografo Uliano Lucas ed il critico letterario Massimo Raffaeli. Coordinerà Andrea Braconi.

“Nel mio percorso di amministratore - ha spiegato Buondonno - questo è uno dei momenti più felici perchè tutti insieme - Provincia, Fototeca provinciale ed associazione Altidona Belvedere - siamo riusciti a realizzare l'archivio di un uomo straordinario come Mario, digitalizzandolo immagini a dir poco eccezionali per loro importanza storica e sociale. E questo è proprio il senso di un’istituzione pubblica come la Provincia: poter collaborare all’utilizzo culturale ed artistico di questo materiale, poterlo lasciare ordinato secondo una narrazione delle immagini. E' anche il modo che questo territorio ha per ringraziare Mario per tutto quello che ha fatto, con una generosità fuori dal comune nel mettere a disposizione i suoi rapporti con mezzo mondo, creando una rete di relazioni di cui tutto il territorio si è avvalso. Voglio ringraziare, quindi, il Presidente Fabrizio Cesetti, la compagna di Mario Laura Strappa, i suoi figli, la Fototeca provinciale e la Regione Marche per aver creduto fortemente in questo progetto”.

“Ringrazio Mario per la sua presenza - ha affermato il Presidente Cesetti - e per la sua grande disponibilità. In questi 5 anni la Provincia di Fermo si è caratterizzata molto in ambito culturale per le iniziative che ha messo in campo e per tante opere visibili che resteranno nel tempo. Tra queste la Fototeca provinciale, che si arricchisce delle foto di Mario Dondero. Come istituzione non potevamo non cogliere l'opportunità di concedere al pubblico il lavoro di un figlio di questa terra, come Mario è a tutti gli effetti. Si tratta di un patrimonio per l'intero Paese e per le nuove generazioni, che avranno così modo di capire come Mario ha raccontato la storia attraverso la fotografia. E', mi piace rimarcarlo, anche la ricezione di un dono ed il riconoscimento di un giusto tributo da parte della Provincia di Fermo a Mario Dondero”.

“Abbiamo stimato circa 70.000 diapositive - ha spiegato ai giornalisti Pacifico D’Ercoli della Fototeca provinciale di Fermo, con sede ad Altidona -, selezionate 7.000 e scansionate 1.000 in altissima definizione. Insomma, stiamo facendo un grandissimo lavoro, faticoso ma carico di suggestioni. Un lavoro che coinvolge tre professionisti e che nel tempo acquisirà ancora maggiore importanza”.

“Ho fatto eccezionalmente per quasi tutta la vita una cosa che hanno fatto in pochissimi - ha concluso Mario Dondero - anche se non ho mai avuto mire artistiche, quanto piuttosto un pallino giornalistico. Ho un'ottica maniacalmente politica, mi interessa la denuncia sociale. E allora mi chiedo spesso: a cosa possono servire le mie cose? Il fatto è che nell'arco del tempo le mie foto, come il vino, prendono valore e sapore, diventano testimonianze inequivocabili e sono dei contributi alla conoscenza del mondo. Tutto sommato, penso che il mio archivio possa servire come passaggio di testimone e anche come stimolo. Perché la vita del fotografo ti richiede di essere sul posto, di essere presente quando si manifesta un evento: insomma, devi esserci. Io ho avuto il privilegio di farlo e spero di aver lasciato qualcosa di importante nella narrazione dei cambiamenti della storia”.

Prima della presentazione, alle ore 16.30 all’interno delle Piccole Cisterne Romane verrà inaugurata la mostra fotografica “Oltre” di Paolo Sacchi, che sarà visitabile fino a domenica 6 aprile con orario 17-20

 

LA SCHEDA

(a cura della Fototeca provinciale di Fermo)

 

L’Associazione Culturale Altidona Belvedere

E' al suo decimo anno di attività. Ha organizzato fino ad oggi 20 mostre di interesse nazionale con i migliori nomi del fotoreportage italiani e esteri (Ulrich Weichert, Thomas Rabsch, Martin Classen, Jaro Poncar, Benjamin Katz, Uliano Lucas (2), Letizia Battaglia, Tano D'Amico, Romano Cagnoni, Francesco Cito, Mario Dondero, Ugo Mulas, Monika Bulaj, Fausto Giaccone, Luca Gavagna...).

Svolge attività di promozione della tecnica e cultura fotografica nelle scuole: con corsi, concorsi, realizzazione di video e proiezioni. Da due anni gestisce la Fototeca Provinciale di Fermo.

Collabora con molte altre associazioni nella realizzazione di importanti iniziative: il concorso di scrittura breve destinato agli Istituti d'Istruzione Superiore delle Province di Ascoli Piceno Fermo e Macerata giunto alla quarta edizione, il premio letterario Paolo Volponi, il CRAF di Spilimbergo con il quale ha in programma la realizzazione di mostre e progetti internazionali.

A luglio inaugurerà, presso la Galleria sotto l'Arco di Altidona, la mostra estiva annuale di Danilo De Marco.

 

La Fototeca provinciale di Fermo

Nei due anni di vita ha acquisito numerosi fondi e contribuzioni. Circa 2.000 files di Luigi Crocenzi riguardanti le Marche dal CRAF di Spilimbergo; 700 immagini del fondo Ciarrocchi di Montefiore dell'Aso; il fondo del fotografo fermano Vittorio Gioventù composto da circa 30.000 scatti; Il fondo Quintili di Grottazzolina, migliaia di immagini storiche dei comuni di Altidona, Pedaso, Moresco, Lapedona, Monte Vidon Combatte, Porto San Giorgio, Fermo.

Recentemente ha acquisito e sta inventariando l'archivio di Mario Dondero composto da diverse centinaia di migliaia di fotografie. Dispone di circa 40.000 immagini recenti di avvenimenti di interesse culturale e sociale e più di 300 ore di registrazioni audio riguardanti la fotografia e altri avvenimenti di interesse culturale.

Nel corso del 2013 ha realizzato a Montefiore dell'Aso un'importante mostra sul ruolo della famiglia De Vecchis nell'economia della Valdaso. Nel 2014 un concorso fotografico, "Riflessi di fotografia", destinato agli studenti delle scuole superiori delle province di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata, concluso nel mese di marzo.

Ha in programma per il mese di settembre, a Fermo, una mostra antologica di Vittorio Gioventù e alcune iniziative collegate ai numero archivi di cui dispone in particolar modo con quello di Mario Dondero.

 

L’archivio di Mario Dondero

L'archivio ha una consistenza difficilmente valutabile: l'ordine di grandezza è di diverse centinaia di migliaia di immagini parte in bianco e nero ma consistente è la quantità di DIA stimabile (con molta approssimazione) in 200.000 immagini.

Con Mario abbiamo deciso che strategicamente era preferibile iniziare dalle DIA a colori in quanto quelle che avevano maggiore bisogno di riordino.

Da novembre ad oggi abbiamo fatto numerosi incontri durante i quali abbiamo preinventariato 7.000 diapositive e digitalizzato in alta risoluzione quasi mille riconducibili a un migliaio di situazioni, eventi, viaggi, diversi realizzati tra gli anni '50 e i giorni nostri.

Sono in parte reportage realizzati per giornali e periodici solo in parte commissionati, diversi pubblicati da testate molto importanti dell'editoria nazionale.

Solo il bianco e nero è stato oggetto di pubblicazioni e mostre quindi molto del materiale su cui stiamo lavorando può ritenersi inedito.

E' una continua scoperta: passiamo continuamente da nomi più importanti della storia politica europea, ai grandi attori, cantanti, filosofi, poeti per poi improvvisamente ritrovarci in Africa con un reportage sul Mali o sul Niger, un altro sulla legione straniera, la Sardegna, la Corsica, molta Francia, il '68 ma anche gli anni '70, la caduta del muro (era là quel giorno), sempre presente: il Libia con il giovane Gheddafi, negli Emirati, in Canada, in Russia, e poi i luoghi di "Cristo si è fermato ad Eboli", la famiglia Cervi, scultori, pittori e artisti di vario genere fino agli artisti di strada. Poi, Genova, il calcio, i camalli, Don Gallo, ecc.

E' difficile spiegare cosa sta venendo fuori, chi conosce Mario però può spiegarlo con la sua grande curiosità per l'uomo (e le donne, presenti, con delicata sensibilità) e il rispetto per un uso della macchina fotografica: delicato, mai aggressivo e rapace sempre nel rispetto della dignità dei soggetti fotografati.

I suoi racconti, preziosi, ricchi di aneddoti, che registriamo in ogni seduta d'inventariazione, sono un utilissimo compendio del lavoro che stiamo facendo, sia per ricostruire le situazioni e le vicende ma anche per ricomporre la storia di un uomo coerente e generoso, del suo immenso vissuto.

Ogni seduta prevede la presenza, oltre di Mario, di tre operatori, tutti volontari, tutti entusiasti e affascinati dalla situazione e dalle storie che passano davanti ai loro occhi.