Alla presenza dei rappresentanti sindacali dei lavoratori della ex Sadam, il Presidente Fabrizio Cesetti, affiancato dagli Assessori Gaetano Massucci e Guglielmo Massucci, e dal Dirigente Roberto Fausti, ha voluto ribadire come alla Provincia di Fermo stia a cuore il futuro delle maestranze e delle loro famiglie, da diversi anni protagoniste loro malgrado della riconversione dello storico zuccherificio di Campiglione.

“La posizione della Provincia in merito all’insediamento di una centrale a biomasse non è mutata - ha affermato Cesetti - perché si tratta di una struttura incompatibile con la sviluppo del territorio. La nostra linea resta quindi irremovibile: ribadiamo la nostra contrarietà politica anche se, come sempre abbiamo fatto, rispetteremo la normativa senza compiere atti di prevaricazione”.

I sindacalisti presenti (Francesco Alberti, Gabriele Monaldi, Eugenio Zallocco e Marco Andrelli), oltre a rimarcare il loro sostegno al progetto presentato dalla Powercrop in mancanza di un’ipotesi alternativa, hanno evidenziato le preoccupazioni per una situazione che si trascina da diversi anni e per il percorso autorizzato che il nuovo progetto dovrà affrontare. A giorni infatti la ditta presenterà la documentazione per avviare l’iter di verifica di Impatto Ambientale, di competenza della Provincia.

Un iter che, secondo Cesetti e Fausti, verrà espletato entro i termini previsti dalla legge e con la massima collaborazione da parte dell’Ente.

“Se da un lato - ha proseguito Cesetti - restano molti interrogativi sulla fattibilità del progetto e sull’impatto in termini ambientali, dall’altro siamo assolutamente contrari al possibile insediamento di una centrale in un’area che è già stata individuata come sede del nuovo ospedale di rete, su indicazione anche della Provincia di Fermo, e che, soprattutto, si è radicalmente modificata nel corso degli ultimi anni, con un abitato cresciuto in maniera significativa”.

Durante l’incontro, è stata anche affrontata la questione relativa all’ex zuccherificio di Jesi, fortemente connessa con la realtà fermana, che nel giro di pochi mesi anche per volontà della Regione Marche sembra aver imboccato un percorso diverso, caratterizzato da una riconversione di profilo commerciale del sito.

“Come Provincia - ha concluso il Presidente - siamo sin da subito disponibili ad aprire un tavolo di confronto con le Istituzioni del Territorio, vale a dire la Regione Marche ed il Comune di Fermo, i rappresentati dei Sindacati e la proprietà, per valutare ipotesi di riconversione alternative che siano compatibili con il nostro territorio e con la vocazione di quella parte del Fermano. Ipotesi alternative che sappiamo bene dovranno essere vantaggiose per la società, ma che dovranno avere come precondizione la garanzia di ricollocazione di tutti i lavoratori”.