La Provincia di Fermo protagonista nella programmazione del Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (S.P.R.A.R.) per il triennio 2014/2016. La pubblicazione delle graduatorie per l'accesso alle risorse per la realizzazione di interventi di accoglienza integrata, in favore di richiedenti e titolari di protezione internazionale nell'ambito della rete SPRAR, ha riservato un ottimo riconoscimento per il mondo del terzo settore fermano.

L'ATI costituita dalla cooperativa sociale “NuovaRicercaAgenziaRes” (ente capofila) e l'Associazione "On The Road" Onlus  gestirà, in qualità di Ente Attuatore, il progetto denominato "Nuovi Inizi" che verrà realizzato nel territorio provinciale nell'ambito dei quattro Comuni partner di progetto: Fermo, Monte Urano, Porto Sant'Elpidio e Sant'Elpidio a Mare.

Si tratta di un progetto di accoglienza, tutela ed integrazione per richiedenti e titolari di protezione internazionale che, nel complesso, è predisposto ad ospitare 32 migranti, uomini e donne (20 posti ordinari più 12 posti aggiuntivi) per un progetto dal costo complessivo stimato pari a 1.064.583,33 euro, di cui  850.578,20 di contributo riconosciuto dal Ministero dell'Interno e 214.005,13 di co-finanziamento da parte di Provincia ed ente attuatore del progetto.

I progetti approvati in tutta Italia, a seguito ad un bando pubblicato dal Ministero dell'Interno, sono 456.

Alla conferenza stampa di presentazione, svoltasi nella Sala Giunta, hanno preso parte il Presidente Fabrizio Cesetti, l’Assessore alle Politiche Sociali Ezio Donzelli, la Dirigente Lucia Marinangeli, il referente per la Cooperativa Sociale NuovaRicercaAgenziaRes per il settore Immigrazione Stefano Ranieri, il Presidente Associazione On The Road Onlus Vincenzo Castelli, il coordinatore del progetto Alessandro Fulimeni e in rappresentanza del Comune di Porto Sant’Elpidio l’Assessore Carlo Vallesi.

LE FINALITÀ DEL PROGETTO

- Si pone un criterio di qualità nel garantire un impatto territoriale limitato, nel quale i RARU che vengono accolti possano essere percepiti positivamente dalla comunità locale ed accolti favorevolmente. Per questo viene prevista la sistemazione dei 20 ospiti in appartamenti collocati in tutti i 4 Comuni differenti;

- Si tratta di mettere in gioco una significativa rete territoriale di associazioni e servizi che ben si integrano all’interno di sistemi già formati e formalizzati ed abituati a lavorare insieme e, quindi, ad unire le loro risorse rispetto all’obiettivo;

- Si tratta di fare un lavoro di educazione comunitaria, che possa essere foriero di un cambio culturale teso a dimostrare una forte cultura dell’accoglienza, dell’integrazione e della multiculturalità;

- Si provvede a coinvolgere nel disegno e nella gestione progettuale i due soggetti operanti nel terso settore (la cooperativa sociale NuovaRicercaAgenziaRes e l’Associazione On The Road Onlus) che su questo territorio sono attivi in relazione al tema e farli operare insieme per garantire servizi, non solo efficaci ma anche capaci di integrare culture organizzative e competenze differenti;

- Si ricerca una solida integrazione con il progetto afferente alla rete S.P.R.A.R. del Comune di Porto San Giorgio che, in questo modo, può mettere in campo un intervento di sistema che vada a qualificare la capacità di accoglienza di questo territorio.

L’Ente Attuatore provvederà ad erogare tutti quei servizi che tradizionalmente definiscono la qualità di un progetto di accoglienza e protezione: una dignitosa accoglienza e sistemazione abitativa; un’adeguata alfabetizzazione ed accesso alla conoscenza della lingua italiana; una piena conoscenza delle normative sull’accesso al soggiorno, sull’accesso al lavoro e all’abitazione; un accompagnamento verso la migliore condizione di autonomia possibile.

Creare le precondizioni per una autonoma sussistenza nel nostro territorio significa soprattutto lavorare sulla conoscenza e l’orientamento rispetto alle differenti dimensioni vitali che tale autonomia comporta e poi significa una accentuata attenzione al versante lavoro; orientamento, informazione, miglioramento delle competenze e dei titoli, formazione professionale, tirocini lavorativi e pre-inserimento sono tutte quelle attività che si intende continuare a presidiare con puntualità.

Nel dna di questo progetto emerge una molto accentuata valorizzazione della rete territoriale e l’intento di garantire una forte “immersione comunitaria” del servizio.

Altro elemento fondamentale è la possibilità di forte integrazione con le attività dei servizi per il lavoro e la formazione professionale, che sono notoriamente gestite dalle Province.