Le dichiarazioni del Sindaco di Fermo, in risposta alle considerazioni di un cittadino sulla situazione a Lido Tre Archi, necessitano di qualche precisazione, non tanto rivolta al Sindaco quanto al cittadino, che legittimamente ha rilevato una situazione, e agli altri lettori del giornale.

Senza nessuna polemica e senza voler entrare nel merito, colpisce che, a fronte di un quadro della situazione a Lido Tre Archi, rappresentata dal lettore come di un complessivo stato di abbandono e di un certo degrado, si sia voluto ignorare, da parte del Sindaco di Fermo, la situazione complessiva e risposto, in sostanza, che tutto va bene, tranne lo sportello informativo per l’immigrazione, che la Provincia avrebbe chiuso, come se non esistessero  tutti gli altri problemi rilevati dal cittadino (di carattere sociale, urbanistico, di sicurezza) e restasse, naturalmente, l’unica cosa che non dipende dal Comune, che invece sarebbe impegnato in fantastici progetti di riqualificazione della zona.

A noi, però, preme solo precisare ciò per cui siamo stati chiamati in causa, e cioè la questione del centro polivalente (in realtà, uno sportello informativo per cittadini immigrati). La Provincia di Fermo, dopo aver prorogato, per ulteriori tre mesi (quindi per il primo trimestre 2010) il finanziamento di questo sportello (la cui gestione da parte dall’operatore Khattab Hussein Omarderivava da un incarico della precedente Provincia di Ascoli),ha sospeso - e non chiuso - il servizio, sia perché si sarebbe, comunque, resa necessaria una gara per l’affidamento dello stesso, sia perché è necessario e si sta lavorando ad un complessivo piano di riordino dei servizi di informazione, accoglienza e tutela dei cittadini immigrati.

Questo progetto, complessivo e provinciale, si è già cominciato a discutere (insieme agli Ambiti sociali ed alle scuole-polo per l’immigrazione, quindi anche con l’Ambito sociale XIX che fa capo proprio al Comune di Fermo) e confluirà nelle prossime settimane in un Progetto interambito e provinciale per accedere ai finanziamenti del FEI (per ottenere, cioè, risorse che consentano di dar vita ad un autentico Centro culturale polivalente e ad ulteriori progetti di integrazione culturale e servizi informativi). La stessa Dirigente dell’Ambito Sociale XIX, nonché Dirigente dei Servizi sociali del Comune di Fermo, nel corso di queste riunioni ha più volte concordato con questa idea di riorganizzazione della rete dei servizi e sulla necessità di evitare sovrapposizioni tra l’intervento dei Comuni e quello della Provincia, dunque tra i due sportelli attivi in quell’area.

Stupisce un po’ che il Sindaco- che dovrebbe essere a conoscenza di questa consultazione degli Ambiti Sociali, da parte della Provincia, e di questa progettualità comune tra la Provincia e gli Ambiti - in qualità di rappresentante dei cittadini fermani, affidi ad un comunicato stampa le sue considerazioni sui presunti “disservizi” (creati dalla sospensione - non chiusura - di uno dei due sportelli, in attesa di un organico progetto), ed in questi mesi non abbia sentito la necessità o il dovere di contattare la Provincia (di cui è anche Consigliere) per avviare un confronto (che, per fortuna è, comunque, già cominciato) o rappresentare esigenze.

Vogliamo, da parte nostra, rassicurare il lettore ed i cittadini sul fatto che la Provincia continuerà a lavorare con gli Ambiti Sociali, con le associazioni, con la stessa Amministrazione comunale (con questa ormai in scadenza e con la prossima), per contribuire ad alzare - nei limiti delle sue competenze - il livello dei servizi e della qualità della vita dei cittadini immigrati ed italiani, a Tre Archi ed in ogni realtà provinciale; perché noi siamo abituati a fare fronte alle nostre responsabilità, senza scaricarle su altri; perché consideriamo fondamentale che le Istituzioni democratiche collaborino tra loro, polemizzando il meno possibile e, inoltre, perché crediamo veramente in una politica di integrazione e tutela dei diritti di tutti, indipendentemente dal Paese di origine.

 

L’Assessore all’Immigrazione della Provincia di Fermo

Prof. Giuseppe Buondonno