Il Decreto legislativo n155 del 2010, in recepimento di una direttiva europea, ha stabilito che le stazioni di monitoraggio per la qualità dell’aria (misura delle polveri sottili) venga gestita dalle Regioni. Una decisione che ha modificato completamente il panorama nazionale e che ha visto anche la Regione Marche impegnata nel graduale passaggio di competenze dalle Province, compresa quella di Fermo.

Nel corso degli anni, le reti provinciali avevano più volte rilevato il superamento del limite di 50 microgrammi per un numero superiore alle 35 volte ed in base a questi dati, già nel 2006, con la Delibera n.1129 la Regione aveva stabilito che per il rilevamento delle polveri sottili venissero utilizzati i dati delle cabine di San Benedetto del Tronto (Zona Cerboni), Civitanova Marche (Ippodromo), Ancona (Località Cittadella) e Pesaro (Via Scalpellini), ritenute sufficienti per segnalare lo stato dell’aria dell’intero territorio regionale.

La logica attuale, quindi, risulta essere completamente diversa da quella precedentemente attuata e che rispetto al 2007, quando cioè era stato previsto di intervenire sulle sorgenti di emissione solo in caso di superamento dei limiti per un determinato numero di giorni, si muove verso un sistema preventivo sulla base dei dati annuali.

“E’ opportuno ricordare - sottolinea l’Assessore all’Ambiente della Provincia di Fermo, Renato Vallesi - che con la Delibera amministrativa del Consiglio Regionale n.52 dell’8 maggio 2007, era stato individuato il piano di azione per limitare l’inquinamento atmosferico e la zonizzazione del territorio soggetto agli interventi. Si trattava di azioni a lungo termine (ad esempio parcheggi scambiatore, maggior utilizzo del trasporto pubblico e ferroviario, piste ciclabili, etc.), che prevedevano investimenti per ridurre le fonti di emissioni. Per la nostra Provincia vi facevano parte i Comuni di Porto Sant’Elpidio, Sant’Elpidio a Mare, Montegranaro, Monte Urano, Fermo, Porto San Giorgio, Altidona, Pedaso e Campofilone. In virtù di quella decisione, la Regione ha quindi chiesto nelle settimane scorse agli stessi Comuni di emanare ordinanze specifiche. Nell’ultima riunione del gennaio 2011 con i vertici regionali è emerso come, probabilmente, verranno utilizzate soltanto 3 cabine per le polveri nella Regione, di cui due lungo la Statale Adriatica. L’input è quello di ridurre, considerato sia l’andamento uniforme dei livelli di inquinamento registrati, sia i costi necessari per la manutenzione ordinaria e quella straordinaria, per il lavoro di estrazione ed elaborazione dei dati, e per il costo dei servizi delle utenze. Sotto questo profilo, quindi, pur rispettando le singole esigenze ed eventuali scelte di carattere amministrativo, non risulta esserci più motivi per pensare che ogni singolo Comune debba dotarsi di una propria struttura di rivelamento: non avrebbe infatti alcun valore nell’ambito della rete regionale, oltre ad una spesa elevata che ricadrebbe sui cittadini”.

In riferimento alla cabina di Porto Sant’Elpidio, l’Assessore Vallesi evidenzia come questa sia attualmente in funzione, in attesa di passare come competenza alla Regione e, probabilmente, di essere spostata. “E’ uno strumento che continua a rilevare i dati dell’area elpidiense, anche se non vengono validati e pubblicati proprio in virtù delle disposizioni regionali. Si tratta di una raccolta con finalità storico/statistiche che la Provincia di Fermo ha scelto comunque di perseguire. Per quanto riguarda i dati inoltrati al Ministero prima ed alla Comunità Europea poi, quindi, restano validi i rilevamenti effettuati dalle 4 cabine dislocate su tutto il territorio regionale e certificati dall’ARPAM. Ai Sindaci dei Comuni rientranti nella zonizzazione regionale sono pervenuti i rapporti relativi agli anni 2006-2007-2008-2009, rapporti nei quali si evidenziano superamenti ben oltre i 35 previsti dalla legge. Una tendenza che, è quasi superfluo rimarcare, motiva ulteriormente i provvedimenti di limitazione del traffico adottati di recente. A tutti gli Amministratori, Provincia compresa, non sfugge che in questo ambito si intreccino questioni ambientali e sanitarie che vanno affrontate come assolute priorità e non come azioni di circostanza”.

Vallesi ricorda infine come la stazione collocata in località Campiglione di Fermo non rientri in nessuna rete sovracomunale. “La stazione sta rilevando con sistema manuale i dati delle sole polveri dell’abitato, con l’obiettivo  di stabilire l’andamento di questo inquinante in seguito all’ampliamento produttivo dell’area e di avere elementi di studio anche su come intervenire sullo sviluppo della stessa area”.