Il Consiglio regionale delle Autonomie Locali nell’odierna seduta, su proposta dei cinque Presidenti delle Province marchigiane, ha approvato all’unanimità un documento con il quale chiede “ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 11, comma 7, Legge Regionale 10/04/2007 n. 4, che il Presidente della Giunta Regionale delle Marche promuova la questione di legittimità costituzionale dinanzi alla Corte Costituzionale per la dichiarazione, previa sospensiva dell’esecuzione, dell’illegittimità costituzionale delle disposizioni della Legge 23 dicembre 2014 n. 190 (Legge di  stabilità 2015) lesive del principio di autonomia degli enti garantiti dalla Costituzione per violazione degli articoli 5, 114 comma 2°, 117 e 119 Cost.”.

 

Come è noto le Province si sono impegnate a porre in essere quanto necessario per l’attuazione della Legge n. 56/2014, ma le norme contenute nella Legge 23 dicembre 2014 n. 190 (legge di stabilità 2015) - con le quali vengono prelevati dai bilanci delle Province 1 miliardo nel 2015, 2 miliardi nel 2016 e 3 miliardi nel 2017 e previsto il taglio del 50% del personale - non permettono di avere risorse a disposizione rendendo difficile l’esercizio delle funzioni fondamentali fissate dalla stessa Legge n. 56/2014, nonché problematico assicurare un livello minimo di erogazione dei servizi essenziali con gravi ricadute sulla cittadinanza, oltre a creare una situazione di forte allarme per il futuro lavorativo dei dipendenti delle Province.

 

 Condividendo il documento elaborato dai Presidenti delle Province, il Consiglio delle Autonomie Locali delle Marche ritiene che le disposizioni contenute nel provvedimento  ledono gravemente il principio di autonomia degli enti locali garantito dalla Costituzione ed impediscono il corretto esercizio delle funzioni fondamentali in favore dei cittadini e delle imprese.

 

Proposta di deliberazione - Cal Marche 11.2.15